La Chambre

Annie Rea: «Un percorso al servizio della Francia in Italia»

Italo-francese, figlia di immigrati italiani, Annie Rea ha dedicato la sua azione al servizio delle relazioni franco-italiane.

Un percorso ricco di storia, che le ha valso di essere recentemente nominata Cavaliere nell'Ordine Nazionale al Merito.

Figura imprescindibile e dinamica della comunità franco-italiana, Annie Rea è stata premiata per il suo percorso al servizio della Francia in Italia. Con decreto del 31 dicembre 2020, l'italo-francese, nata in Francia nel 1961 e madre di tre figli, è stata nominata Cavaliere nell'Ordine Nazionale al Merito. Un'onorificenza proposta dal Console generale di Milano Cyrille Rogeau e sostenuta dall'Ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset, per il suo «impegno nella relazione Francia Italia, indispensabile per i nostri due paesi», secondo le parole dell'Ambasciatore.

«Un immenso riconoscimento va alla Repubblica francese. Devo molto alla Francia, mi ha permesso di studiare, di strutturarmi umanamente e intellettualmente»

reagisce emozionalmente Annie Rea. E per una buona ragione, questa figlia di immigrati italiani, nata in Francia e naturalizzata francese, era vicinissima ad avere una vita tutta nuova. «All'epoca, i miei genitori avevano fatto le pratiche di immigrazione per la Francia e gli Stati Uniti, dove si trovava una parte della famiglia di mia madre», confessa. Ma è stata la Francia a rispondere favorevolmente per prima, con una precisione di tre settimane. È così che i suoi genitori si stabiliscono a Lione, dove Annie nasce, cresce, studia, lavora e fonda la sua famiglia.

Ma le sue radici italiane le hanno sempre fatto sognare un'esperienza professionale nella Penisola. «È stato grazie a mio marito (francese) che è stato possibile. Ha accettato un espatrio a Milano ed è diventato un grande lettore della letteratura italiana! È stato 26 anni fa, e ci siamo sempre rimasti! Gliene sono infinitamente grata», aggiunge Annie Rea.
Al suo arrivo a Milano nel 1995, il suo impegno, inizialmente associativo, è stato immediato. Sostiene Milan Accueil.

«Io stessa accolta dalla Francia con la mia famiglia, è stato del tutto naturale impegnarmi per l'accoglienza dei francesi in Italia»

spiega.

Rapidamente, la sua azione cresce in seno all'associazione di cui assume il ruolo di presidente dal 1997 al 1999.

Anche se Milan Accueil esiste da 20 anni, la fa decollare: la dotazione di nuovi locali, triplica il budget, sviluppa le partnership, organizza formazioni per i volontari...


Esperta in interculturalità
 

Animata dalla volontà di far risplendere la Francia in Italia, appassionata dalla relazione franco-italiana, il suo leitmotiv, Annie Rea si specializza nell'interculturalità tra i due paesi. I primi seminari che conduce fanno seguito alla catastrofe del Monte Bianco del 1999. Nel contesto della riapertura del tunnel dopo i lavori e la creazione del GEIE (Gruppo europeo di interesse economico) essi mirano a: «permettere ai francesi e agli italiani di ritrovare la fiducia tra di loro e favorire la collaborazione tra le squadre italiane e francesi», spiega.

Fu in quel momento che Annie Rea prese coscienza della differenza interculturale tra i francesi e gli italiani, cugini così vicini ma anche così diversi. Fonda la sua azienda, In Situ, e instaura i primi seminari intra-aziendali. Inizia con quelli intitolati DANTE (a destinazione dei francesi che lavorano con gli italiani), per il gruppo Total prima, poi per numerose imprese. CARTESIO, il suo equivalente per gli italiani che sono portati a lavorare con i francesi, nascerà subito dopo.
La finalità è sempre socio-economica: permettere alle imprese francesi di avere successo in Italia, fare più affari grazie ad una migliore percezione delle differenze culturali e arricchire così gli scambi economici tra la Francia e l'Italia.

Interessarsi alla nostra diversità per apprezzarsi meglio

Coerente con questo obiettivo, Annie Rea, insaziabile, fonda nel 2010 il Club APM in Italia, mentre APM, Associazione per il Progresso del Management, nata in Francia 30 anni fa, è ancora poco internazionalizzata. Strutturato sia come un think club a 360 gradi che un workshop di formazione, il club Apm Milano riunisce una volta al mese 22 soci. Questi dirigenti di grandi società soprattutto, tutti numeri uno delle loro aziende - sia francesi che italiani -, si ritrovano attorno ad esperti per parlare di economia, geopolitica, filosofia o sviluppo personale.  «Gli scambi aiutano ad approfondire, a comprendere meglio la nostra diversità, non negarla soprattutto, ma interessarsene per apprezzarsi meglio e amare le nostre differenze», racconta la fondatrice del Club italiano.

Qualche anno dopo, alla fine del 2012, la «memoria di Milan Accueil» come si potrebbe chiamare, è sollecitata a riprendere le redini dell'associazione. Si rimboccò di nuovo le maniche per ridarle una rotta (ciò passa attraverso la revisione dello statuto), e si vide nuovamente eletta presidente dal 2013 al 2015. Durante questo periodo, si impegnò anche sulla questione dell'aiuto all'occupazione creando con il team il servizio Impuls lavoro.

Al momento della nomina al Consiglio di amministrazione di un'impresa francese del settore energetico con sede in Italia, decide di arricchire la sua formazione universitaria con un Executive Master in governance per «Amministratori dei Consigli di amministrazione di società quotate o meno» al SOLE 24 ore. Uno dei credo di Annie Rea: «Formarsi per tutta la vita per saper trasmettere meglio».

Al termine di questa formazione, entra nella Camera di Commercio Francia Italia. Nel giugno 2016 è eletta nel Consiglio di amministrazione della Camera e nel Comitato esecutivo, fino a diventare Amministratore delegato e poi Vicepresidente. Con il Comitato esecutivo, la squadra della Chambre e sotto la guida del suo Presidente Denis Delespaul, si è impegnata, ancora una volta, a dare nuovo slancio alla Camera.
Alle elezioni del giugno 2019, l'italo-francese viene rieletta Vicepresidente. È anche in quel momento che è eletta Segretaria generale di CCI France International, rete di 125 Camere francesi presenti in 95 paesi e comprendente 36.000 soci.

Se Annie Rea ritiene «molto dovere alla Francia», l'attuale relazione franco-italiana le deve certamente anche tutto il suo riconoscimento.
La sua premessa: «Saper dire grazie».

 

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Un articolo di Marie-Astrid Roy | LePetitJournal.com | Pubblicato il 19/01/2021

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