RETRIBUZIONE CONVENZIONALE PER LAVORATORI ALL’ESTERO

Il datore di lavoro che intende inviare lavoratori italiani all’estero in Paesi non comunitari, al fine di calcolare e versare in modo corretto contributi e imposte, deve effettuare le seguenti analisi.

Paese nel quale il lavoratore viene inviato: se il Paese non è comunitario, o uno con il quale l’Italia non ha in essere accordi di sicurezza sociale e, pertanto, sono obbligatorie le assicurazioni sociali, la retribuzione imponibile può essere la retribuzione convenzionale, retribuzione fissata annualmente con Decreto del Ministero del Lavoro.

Se il Paese è un Paese non comunitario occorre verificare il periodo di lavoro: il periodo di lavoro nel Paese non comunitario deve essere superiore a 183 giorni in un anno, e in questo caso la retribuzione imponibile contributiva e fiscale sarà la retribuzione convenzionale (art. 51, c. 8-bis Tuir). Per il calcolo del periodo dei 183 giorni si segnala che deve considerarsi l’anno solare (e non l’anno civile dal 1.01 al 31.12) e in questa soglia devono essere considerati anche i giorni non effettivamente lavorati (es. giorni di ferie, di festività, giorni di riposo). Per il corretto imponibile retributivo occorre monitorare periodicamente il conteggio dei giorni all’estero.

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