Interviste

Con Ludilabel Sandrine Jullien-Rouquié ha innovato e nobilitato il mondo delle etichette

L'azienda di Tolosa, che ha sviluppato una delle etichette più innovative per la personalizzazione di vestiti e oggetti, ha scelto Milano per creare la sua filiale nel 2017. Con il suo pass French Tech, riceve 115.000 ordini all'anno da 80 paesi. Incontriamo la sua entusiasta fondatrice, Sandrine Jullien-Rouquié.

Com’è nata Ludilabel?

È davvero una bella storia. Parigina nel campo della produzione cinematografica, sono sempre stata molto appassionata del mio lavoro. Ma con la nascita della mia prima figlia, ho dovuto reinventarmi per riconciliare la vita personale e professionale. Per evitare di sentirmi inappagata, ho deciso di crearmi un lavoro ma non mi sarei mai immaginata di arrivare ad avere 3 holding e 2 filiali!

Al primo giorno di scuola materna, mi sono ritrovata di fronte alla richiesta di dover etichettare tutto… ma non sapevo cucire!

Ho pensato allora a un'etichetta che potesse attaccarsi direttamente sui vestiti come un adesivo, ma soprattutto che resistesse al lavaggio, nel tempo. Mi ci sono voluti 8 mesi di ricerca (materia prima, sito web con un'anteprima delle etichette online). Abbiamo depositato il marchio "Ludisticks".
Le etichette sono realizzate attraverso stampa digitale e questo ha rappresentato per noi una grande sfida che ci ha però permesso di automatizzare rapidamente la produzione. Non siamo partiti da un prodotto già esistente, abbiamo creato tutto avvalendoci del processo di automatizzazione. Risultato: bastano 2 ore tra la convalida di un ordine e il prestito per la spedizione.

Nel 2017, dopo sei anni di esistenza, siete entrati a far parte della Top50 delle aziende in Francia e della Top 500 in Europa del settore Tech, con il più alto tasso di crescita. Cosa rappresenta Ludilabel oggi?

Abbiamo 25 dipendenti fissi e 60 d’estate, dal momento che tra i campi estivi e il rientro a scuola c’è una vera e propria stagionalità del lavoro. Realizziamo il 70% del nostro fatturato tra luglio e settembre. Le vendite si suddividono tra le etichette per i vestiti e quelli per il materiale scolastico. Offriamo inoltre braccialetti identificativi, borracce e etichette per i bagagli. I clienti senior delle case di riposo rappresentano il 10% delle vendite. Per evitare il picco estivo, stiamo lavorando per offrire altri prodotti che potrebbero essere acquistati tutto l'anno. La nostra nuova sfida sarà quella di sottoporre i nostri prodotti ai clienti B2B. Riceviamo sempre più richieste da parte di collettività o aziende che desiderano contrassegnare i loro oggetti con materiali specifici.

Con sette siti Web, riceviamo 115.000 ordini all'anno da 80 paesi in tutto il mondo. Il secondo mercato più grande è l'Italia, dove abbiamo aperto una filiale nel 2017, ma siamo anche molto presenti in termini di vendite in Spagna, Belgio e Portogallo.

Perché avete scelto Milano come seconda sede e prima filiale internazionale?

Avevamo già lanciato una versione italiana del nostro sito web da Tolosa, dove si trova la nostra sede centrale. Ci siamo resi conto che l'Italia era un mercato molto performante. Perché? Perché non c'era e non esiste tuttora un attore locale in quest’ambito. All'epoca, l'Italia rappresentava già il 15% del nostro mercato globale. Da quando abbiamo aperto la filiale, ha un peso pari al 20% del nostro fatturato. La nostra scelta è ricaduta su Milano in quanto capitale economica d'Italia. Peraltro, più del 23% delle nostre clienti italiane sono milanesi. Per fare un confronto, le clienti di Parigi rappresentano il 15% dei nostri clienti francesi.

A Milano abbiamo un laboratorio di produzione, un polo marketing e altri 15 lavoratori stagionali per far fronte alle richieste che durante l’estate diventano più consistenti.

Nel 2016, Ludilabel ottiene il Pass French Tech per aver raddoppiato il fatturato per ben tre anni consecutivi (2,3 milioni a giugno 2017). Che cosa vi ha apportato?

Il lato positivo e allo stesso tempo negativo dell'e-commerce è che ci troviamo davvero in una bolla dal momento che facciamo del B2C. Ci hanno identificato tra tutte quelle aziende che hanno registrato un'iper-crescita e ad alto potenziale dai principali attori che "sostengono lo sviluppo delle aziende" come BPI France, Business France e la Coface.

Il ruolo del Pass è quello di attirare alcune leve tra cui: i finanziamenti, lo sviluppo internazionale, l’innovazione, lo sviluppo del business, la visibilità. Tante porte si sono aperte dopo essere stati labellizzati French Tech: già dal giorno dopo abbiamo ricevuto le prime chiamate.

Una forte crescita è abbastanza complicata da gestire. Bisogna assumere nuovi collaboratori, cambiare le modalità di produzione dei prodotti, essere molto veloci. Poter contare su degli attori che ci supportano in queste attività, è un vero vantaggio. Business France (che rappresenta la French Tech) è stata una delle prime realtà che abbiamo contattato quando siamo arrivati a Milano, presentando il nostro pass! Ci hanno enormemente aiutato nella parte amministrativa e nella ricerca di locali. Non è si tratta solamente di uno specchietto per le allodole, ci sono persone dietro che lavorano tanto e supportano concretamente le nuove aziende nel loro sviluppo.

Altra nota positiva: la community dei pass French Tech che permette scambi e dialoghi tra pari sulle problematiche comuni riscontrate nello sviluppo del business.

Ludilabel fa peraltro parte della nuova French Tech Community a Milano. Cosa rappresenta questo per voi?

Sono presidente della French Tech a Tolosa ma anche membro del Board della French Tech Community di Milano. Del Board milanese fanno parte tante grandi aziende: Equinix, Veepee, Blabla Car, OVH. Una vera e propria comunità. La condivisione di esperienze è la chiave di tutto.

Quali analogie e differenze avete riscontrato nello sviluppo del vostro business in Francia e in Italia?

Il target del nostro prodotto è identico in entrambi i paesi: il 95% dei nostri clienti sono clienti donne. Ma in Italia c'è un forte richiesta per i prodotti di licensing: Disney, Hello Kitty, Marvel ... In Francia, nella Top10 delle illustrazioni preferite, tre sono prodotti in licenza, mentre in Italia sono 7 su 10 (Cars, Minnie ...). Questo ci ha portato a voler rispondere a questa specifica domanda italiana, firmando un accordo di licenza con la Juventus di Torino nel giugno 2018. E le nostre migliori ambasciatrici sono sicuramente le compagne dei calciatori che si fanno selfie con le etichette Juventus di Ludilabel attaccate sulle cover dei loro cellulari!

Un'altra differenza riguarda la consultazione del sito web sui dispositivi mobili: in Francia il 52% delle visite viene effettuato sul cellulare, contro il 72% in Italia, che è tantissimo. Questo ci ha portato ad apportare modifiche al nostro sito per renderlo mobile friendly.

Per quanto riguarda il metodo di pagamento, il 35% dei clienti italiani preferisce Paypal, modalità che solo il 19% dei clienti francesi sceglie.

Queste differenze confermano quanto è importante avere la nostra filiale in Italia per capire meglio tutte queste abitudini.

Viene a Milano una volta al mese. Qual è la sua visione della città?

È una città multiculturale e cosmopolita in cui c’è grande creatività, e questo mi entusiasma! Il mio quartiere preferito: il Mudec e le strade circostanti. E Brera per i piccoli ristoranti dove non sembra nemmeno di trovarsi a Milano.

Marie-Astrid Roy, Redattore capo ed editore di Lepetitjournal.com/Milan

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